KARAMA
Gaza, Dignità Sotto Assedio
di Adriana Zega
Randa e Adel
Khoza’a, Khan Younis
Il loro pezzo di terra è circondato da campi abbandonati. Non ci sono più case, nè coltivazioni, nessuno rimasto.
Solo tre torrette militari si ergono pochi centinaia di metri più in là al centro della buffer zone, la zona cuscinetto. I fucili sono puntati nella nostra direzione. Poco oltre si distingue la rete di confine con Israele.
Durante l’operazione Piombo Fuso l’esercito israeliano ha distrutto la loro casa e il loro allevamento di polli.
Da dopo la guerra, la loro famiglia vive divisa in diverse case. Ogni giorno si riuniscono nella loro terra. Le fondamenta di una nuova casa emergono dal terreno. Nonostante il pericolo, è proprio lì, dove hanno vissuto dal 1998, che ricostruiranno la loro casa e la loro vita.




Intervista:
“Sto ancora soffrendo dalla Guerra. Non so come fare. Non posso ritornare indietro. La nostra situazione era buona, stavamo bene e adesso devo ricominciare da zero. Dopo la Guerra è stato molto difficile. La mia famiglia è divisa da tre anni. Io vivo dai miei fratelli, mia moglie dorme a casa di suo fratello. I nostri quattro figli vivono da un’altra parte ancora”.
"Vedi, siamo circondati da tre torrette militari. Ho vissuto qui fin dal 1998. Avevamo una casa molto bella, con cinque stanze. Coltivavamo e allevavamo polli. Avevamo un grosso allevamento, un capannone di 360 m2 con più di 2800 polli. All’inizio della Guerra gli israeliani hanno distrutto tutto, la mia casa e l’allevamento”.
“Siamo scappati da casa il primo giorno della Guerra. Molti carri armati avevano invaso l’area e sparavano. Gli israeliani hanno sparato bombe al fosforo bianco. Un bulldozer è venuto a distruggere la nostra casa. Il capannone per l’allevamento dei polli è stato colpito dalla bomba di un caccia F16”.
“Abbiamo un altro pezzo di terra che è ancora più vicino al confine. Dal 2007 non possiamo andarci. Lì, abbiamo perso tre dunum di terra. Un tempo coltivavo il grano, avevo 33 alberi d’ulivo e 16 palme”.
“Sono ritornato qui alla mia terra tre mesi dopo la fine della Guerra. Da allora io e la mia famiglia veniamo qui tutti i giorni. Stiamo ricostruendo la nostra casa”.